La capacità innovativa dei territori europei
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Presentazione
La letteratura recente sul tema considera l’innovazione come un processo multidimensionale, i cui esiti dipendono dalla mobilitazione del complesso di risorse presenti sul territorio. Più precisamente, l‘innovazione coinvolge ognuna delle tre principali categorie di attori presenti sul territorio: imprese, persone, pubblica amministrazione.
Seguendo questa impostazione, l’indice di innovatività che abbiamo elaborato si basa sui seguenti 7 indicatori, relativi a processi posti in essere dalle tre differenti tipologie di attori che incidono attraverso propri canali sulle attività innovative delle imprese:
- spesa (in percentuale del PIL) in R&S delle imprese;
- brevetti richiesti (per milione di PIL);
- occupazione nei settori a tecnologia medio-alta (% sul totale dell’occupazione);
- popolazione con diploma di educazione terziaria;
- percentuale di laureati tra gli attivi;
- tasso di partecipazione ad attività formative o educative;
- spesa (in percentuale del PIL) in R&S del settore pubblico.
In questo modo abbiamo sviluppato indici parziali per ognuna delle tre categorie di soggetti:
- Innovatività dei sistemi produttivi (calcolato dalla aggregazione dei primi tre indicatori);
- Competenze qualificate del capitale umano (costituito dalla aggregazione degli indicatori dal 4 al 6);
- Spesa pubblica in R&S.
Questi indici parziali alla fine sono stati opportunamente aggregati per la costruzione di un indice complessivo in grado di rappresentare sinteticamente la capacità innovativa dei territori. Questo metodo di lavoro, riteniamo, mette in luce con chiarezza le differenze nei percorsi innovativi posti in essere dai territori europei.
Per la realizzazione di questo lavoro sono stati utilizzati i dati pubblicati da Eurostat a livello NUTS2, che essendo rilevati in maniera omogenea e uniforme, garantiscono un’elevata confrontabilità per tutti i territori della UE.
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